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La storia |
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Tropea
sorge su di un promontorio a 60m. sul livello del mare in una zona
abitata fin dall'età della pietra: lo dimostrano i resti di alcuni
villaggi preistorici sulle adiacenti colline del Poro. Una comunità
italica lasciò
numerose tombe ad incinerazione e l'età paleocristiana ci trasmise
importanti resti cimiteriali e
la più importante collezione di lapidi di tale età esistenti
in Calabria. Le tradizioni attribuiscono a Tropea una Martire della
persecuzione di Diocleziano: S. Domenica. Fu sede vescovile in tempo
antichissimo ma non precisabile. Con la fine del mondo romano fu cinta
di mura ed ebbe inizio la sua vita autonoma nell'ambito di una terra
molto contesa: tra il IX e l'XI secolo Tropea fu occupata alternativamente
da Bizantini ed Arabi. Gli Arabi la dominarono una prima volta dall'840
all'885, una seconda volta nel 946 ed una terza volta nel 985. Gli Arabi
dotarono la città della "Torre Lunga" sulla parte più
alta della roccia, i Bizantini costruirono gran parte delle mura che
ancora oggi si conservano con il nome di mura di Belisario; gli Aragonesi
costruirono la torre "mastra". La Città seguì
quindi precocemente il nuovo corso politico aderendo ai Normanni e ricevendo
molti benefici e favori. Intorno al XII secolo fu costruita la
Cattedrale
Normanna. Fu quello un periodo di particolare operosità.
Divenne sede vescovile; e attorno al Vescovo Si formò un capitolo
e poi il Seminario e fu in questo periodo che Tropea, per il clima mitissimo,
il porto che la metteva in comunicazione con i principali empori del
Mediterraneo, divenne sede di una nobiltà numerosa e facoltosa.
La Città divenne sempre più prospera per i privilegi ottenuti
dai vari Sovrani di Napoli. Mentre il porto la rendeva emporio vinicolo
tra i principali d'Europa, il nucleo urbano estendeva la sua giurisdizione
su una larga fascia che comprendeva 24 villaggi detti "Casali"
che comunque non ebbero alcun peso nella vita dell'università
poiché la città era amministrata da un senato formato
da due sedili: dei nobili e degli onorati del popolo. Nel quattrocento
vi sorse l'accademia degli Affatigati, che fino al secolo ottocento
contribuì a tenere viva una apprezzabile attività culturale.
nei secoli a noi più vicini fece parte del viceregno e poi del
regno di Napoli, quale città demaniale. Con l'insabbiamento dell'antico
apparato naturale alla fine dell'ottocento e con i mutamenti politici
dell'ottocento si andò sfaldando la struttura del suo lungo passato
e del suo relativo benessere.
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Pianta del centro storico nell'anno 1810 Pianta del centro storico attuale Pianta del centro storico prima del terremoto del 1783 (dis. E. Sintes) Progetto di risistemazione del centro storico dopo il terremoto del 1783 (prog.E. Sintes) |
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La trasformazione resasi più accentuata in questi ultimi anni va preannunciando una nuova Tropea, che apre ad un vasto pubblico i tesori chiarissimi del suo cielo, del suo mare, e dei suoi colli, che innamorarono a suo tempo la duchessa Sichelgaita moglie di Guiscardo, Alfonzo d'Aragona, Ferdinando di Borbone che sostarono quali ospiti graditi. Innamorati furono certamente i suoi figli illustri: quale Pasquale Galluppi, maestro del pensiero filosofico, i fratelli Vianeo, primi nella plastica facciale, notai speziali, studiosi e guerrieri. Di tanta lunga ed illustre vita di Tropea rimangono eloquenti testimoni: il centro storico e le numerose chiese del centro urbano e dei dintorni. Tutt'oggi è oggetto di ammirazione di sapienza costruttiva delle locali maestranze che seppero porre sull'appicco una serie di costruzioni miracolo della statica e ardimento. Nell'interno del centro vetusto, tra le strette viuzze o nelle brevi piazzette, palazzi nati in età medioevale e rifatti tra il seicento ed il settecento ostentano ancora la ricchezza delle famiglie patrizie e la capacità muraria delle antiche maestranze. Ricordiamo oltre ai numerosi palazzi che il visitatore potrà scoprire aggirandosi per l'antico centro urbano, le chiese più interessanti quali: la cattedrale Normanna (XII sec.), la cappella dei nobili (IX sec.), quella di San Demetrio (gotica XIV sec.), la chiesa dei Gesuiti (XVIII sec.), della Sanità, dell'Annunziata (XIV-XVI sec.), di Michelizia (XVI-XVII sec.), dell'Isola (XI sec.). |
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